E qualunque cosa facciate, operate d’animo
facendola come al Signore. Colossesi 3:23
di Roberto Bracco
Non tutti i credenti hanno la gioia di avere una famiglia interamente cristiana; questa penosa realtà non diminuisce, ma piuttosto aumenta la responsabilità di colui che deve far brillare la luce di una testimonianza che possa esprimere un messaggio di verità e quindi di salvezza.
Il cristiano, marito, moglie, figlio o genitore deve sapere che le norme relative alla propria condizione e al proprio compito nella famiglia. sono chiaramente definite dalla Parola di Dio; non deve perciò ispirarsi a quei concetti, sempre nuovi e sempre più audaci, che tentano di sovvertire l’ordine naturale della convivenza, anzi deve rimanere ben saldo su fondamento di quell’insegnamento che non ha mai bisogno di essere aggiornato perché è perfezione assoluta.
Quando poi il credente ha la gioia di possedere una famiglia cristiana in tutti i suoi membri, deve, con profondo senso di responsabilità, assolvere una missione che sia, non soltanto rispetto delle norme relative ai proprio compito, ma anche contributo alla valorizzazione della comunione cristiana nella casa.
La Parola di Dio afferma solennemente che al marito compete il dovere di guida, di sostegno, di assistenza, dì protezione della famiglia e quindi a lui deve essere riconosciuto il diritto di esercitare saggia ed amorevole autorità come capo della famiglia. La moglie, nell’ordine di Dio, è l’aiuto adatto, la collaboratrice affettuosa dei marito e nella subordinazione rispettosa deve dare e ricevere quelle espressioni di purissimo amore che sono proprie dei coniugi cristiani.
I figli devono essere guidati ed educati con fermezza, che non sia mai sterile violenza o inutile dispotismo e devono poter sempre vedere l’esercizio di un affetto fecondo. Essi devono rispetto e sottomissione ai genitori, ma non in quelle forme di supina, e qualche volta incosciente, arrendevolezza, ma in un rapporto di profondo e sincero amore.
Tutti questi principi però devono essere riconosciuti, accettati e praticati verso il conseguimento di una finalità squisitamente spirituale fare della casa un Tempio, della famiglia una Chiesa.
L’altare di famiglia, cioè quel luogo e quel tempo, che raccoglie in casa, tutti assieme, per la lettura della Parola e per la preghiera, dovrebbe esistere in ogni focolare domestico e dovrebbe rappresentare il luogo più desiderato da tutti. Nell’esercizio di una vita devozionale di famiglia, in ore programmate con fedeltà, le case cristiane si riscaldano e s’illuminano, mentre tutti i componenti della famiglia trovano nuova forza e nuova ispirazione nella vera comunione; uniti davanti a Dio la comprensione e la tolleranza s’ingigantiscono nella carità ed ai Suoi piedi si sciolgono le incomprensioni e si placano le contese.
Fratello non sottovalutare e non trascurare le tue responsabilità cristiane nell’ambito della famiglia.
Riepilogo: Il primo nucleo della società è la famiglia che è anche la prima chiesa nella chiesa: vivi in famiglia davanti a Dio.