Il tempo attuale
Marc Allovon
È chiaro che all’inizio della predicazione dell’Evangelo, quando la parola confidata agli apostoli non era ancora stata scritta, era necessario che essa fosse confermata da segni e miracoli. Allo stesso modo Dio era intervenuto per confermare la missione di Mosè, il ministero della legge, poi quello dei profeti. Dio non ha abitualmente governato il suo popolo con dei miracoli, ma li ha dati al momento giusto per avvalorare la missione di coloro che Egli inviava e la responsabilità di coloro che avrebbero rifiutato di riceverli: Mosè nei confronti del Faraone, Mosè nei confronti d’Israele (Numeri 14:22), Elia ed Eliseo anch’essi per Israele. La Parola affidata agli apostoli era così ampiamente confermata. Essa operava per la salvezza di coloro che credevano e costituiva una testimonianza schiacciante per coloro che la rifiutavano: «Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata annunziata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito, mentre Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro con segni e prodigi, con opere potenti di ogni genere e con doni dello Spirito Santo, secondo la sua volontà» (Ebrei 2:3-4).
Ai nostri giorni la potenza di Dio è sempre la stessa; essa si spiega secondo la sua volontà sovrana e in risposta alla fede di coloro che credono in Lui. La parola rivolta a Geremia è sempre valida: «Invocami, e io ti risponderò »(Geremia 33:3). Egli risponde alle preghiere dei suoi in un modo che è davvero miracoloso, sia per trarre dalle tenebre delle persone inconvertite, sia per liberare i suoi da circostanze apparentemente senza via d’uscita, se lo giudica buono. Egli è e rimane «colui che può fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo» (Efesini 3:20).
Risvegliamoci per pregare Dio con più fede e perseveranza, cercando di farlo secondo la sua volontà, in una totale sottomissione a questa volontà. Fu con fede e insistenza che Paolo supplicò il Signore di togliergli «la spina nella carne», e fu con una totale sottomissione che accettò la risposta: «La mia grazia ti basta».
È tutt’altra cosa volere disporre della potanza di Dio per fare miracoli che accreditare il predicatore. Dio sia lodato se accorda di tanto in tanto delle manifestazioni particolari della sua potenza per liberare le anime dal potere delle tenebre; Egli potrebbe anche dare a qualcuno la capacità di annunciare l’Evangelo ad una tribù, che non ha ancora la Parola scritta, nella sua lingua, senza laboriosi sforzi per impararla... Ma cosa pensare della pretesa di parlare lingue che non esistono?
Per noi, la Parola è ora completa e scritta, ed è pienamente confermata nella sua validità. È essa che rende la più grande testimonianza all’operaio del Signore: «A Demetrio è stata resa testimonianza da tutti e dalla verità stessa; e anche noi gli rendiamo testimonianza» (3 Giovanni 12).
«Rendendo pubblica la verità, raccomandiamo noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio» (2 Corinzi 4:2). «Sforzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che dispensi rettamente la parola della verità» (2 Timoteo 2:15).
Inoltre, leggiamo in 1 Corinzi 13: «Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; la conoscenza verrà abolita» (v.
. Il seguito del passo ci indica il senso dell’espressione «verranno abolite».«Poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte sarà abolito». Quello che è incompleto sarà sostituito da quello che è completo, perfetto. Quanto alle lingue, esse cesserano, senza che il momento sia precisato.
Quando Paolo scongiura Timoteo: «Predica la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci » non troviamo alcuna esortazione a desiderare dei miracoli per suffragare la predicazione. Pietro stesso, che è stato il mezzo dei più grandi miracoli dell’inizio, non ne fa alcuna allusione nelle sue epistole e rafferma la fede dei santi su questo fondamento: «La parola del Signore rimane in eterno. E questa è la parola della Buona Notizia che vi è stata annunziata» (1 Pietro 1:25).