E la nostra comunione è col Padre. I Giovanni 1:3
di Roberto Bracco
La religione è oggi intesa, più che nel passato, come semplice astrazione intellettuale. La teologia si è trasformata in anatomia e tutti i circoli religiosi in laboratori dove si sezionano le “verità” , gli “enunciati”, i “concetti”.
Tutti parlano, tutti discutono, tutti si animano per esprimere i risultati delle loro autopsie, delle loro analisi, delle loro ricerche. Dio viene presentato vivo, morto, attuale, superato; Cristo viene dichiarato umano, divino, storico, mitico; la trinità, la salvezza, il cielo.. .cento altre dottrine, dopo essere state vivisezionate, vengono illustrate secondo i concetti delle più diverse scuole di pensiero in antitesi, in sintesi..
Idee, parole, concetti, dogmi, enunciati.. .ma tutto e sempre nelle sfere del vago, della teoria. Se ci avviciniamo alla religione nelle sue pratiche troviamo un cambiamento di forma, ma non di sostanza: cerimonie, liturgia, paramenti simbolici, ma tutto privo della sensibile presenza di Dio.
La “comunione”col Padre invece è non solo la nostra disponibilità al pensiero religioso e al sentimento religioso, ma anche o soprattutto, la realizzazione di quelle realtà celesti che dobbiamo, per usare le parole dell’apostolo, “ vedere, udire, contemplare, toccare con le mani…”
Se comunione vuoi dire, come ci suggerisce la radice etimologica, avere le “ cose in comune” è chiaro che noi la esperimentiamo, nella nostra relazione con Dio quando offriamo noi stessi, ma anche quando il Padre ci offre in maniera sensibile le cose che sono proprie della Sua persona e del Suo Regno.
“ Dio si vuoi far sentire”anzi ci sia consentita un’espressione audace ma sentimentale “Dio si vuol far godere”.
Soltanto quando l’esperienza della comunione è autentica i cristiani trovano anche vera comunione tra loro e uniti comunione col cielo. Far parte di una medesima associazione o di una medesima comunità non rappresenta, in se stesso, indice di incontro e relazione spirituale perché le membra del corpo di Cristo formano un vero organismo spirituale soltanto quando sono realmente unite al capo che dà vita.
Parlare della “sensibile”ed inconfondibile presenza di Dio nel credente e nella chiesa, diventa sempre più difficile nel nostro mondo, ma tu ricordati: il Padre vuole avere comunione con te.
Riepilogo: Non fare mai di Dio un concetto; cerca e vivi sempre la Sua presenza.