Abbiamo molto più caro partire dal corpo, e di andare ad abitare col Signore. 2° Corinzi 5: 8
di Roberto Bracco
La morte è stata definita la “regina dei terrori” e realmente per coloro che vivono nelle tenebre i terrori sono molteplici e sopra a questi regna la morte. Gli uomini vedono nella morte il sepolcro, la decomposizione e, soprattutto la fine; la fine delle speranze, dei programmi, delle gioie.. .della vita.
Il cristiano invece sente ripetere ogni giorno : “ogni cosa è vostra. ..la vita, la morte, le cose presenti, le cose future… “(1 Coinzi 3: 21,22) e così viene confermato in quella verità che io ha illuminato sin dai primo istante della conversione : Dio gli ha donato ogni cosa in Cristo, e anche la morte è stata posta ai suo servizio, dopo essere stata spogliata delle sue gramaglie.
Ormai l’antica regina è soltanto una schiava servizievole per i credenti, obbligata a compiere il suo compito, fino al giorno che sarà posta in catene ed imprigionata per sempre lungi dal Regno della luce. Il cristiano può guardarla senza tremare ed anzi può attendere i suoi servizi con quella gioia che gli deriva dalla consapevolezza che “tutto “coopera ai bene di coloro che amano il Signore.
La “ morte può essere riguardata come il “ traguardo“ dell’atleta cristiano o come la conclusione vittoriosa della battaglia per il combattente. in ambedue i casi, la morte è la conclusione bramata ed ambita di un impegno carico di fatica e pieno di pericoli.
Cristo non ha chiamato o comprato dai mondo i Suoi discepoli per lasciarli nel mondo, anzi ha ”compiuto” il piano della salvezza per condurre i Suoi fuori del mondo, nei Regno Spirituale che è il Regno di Dio.
Quanto detto fin qui è espresso con autentiche parole di fede dall’apostolo che dice : “abbiamo più caro partire dal corpo… “. Egli non mostra spavento per la tomba, per la distruzione dei corpo, anzi esprime la gioia che deriva dal pensiero della liberazione e da quello della conquista; il corpo è soltanto un debole albergo che ospita l’anima e che c’impedisce di partecipare pienamente la gloria della presenza di Dio, quando possiamo partire da esso, andiamo ad “abitare coi Signore“ fuori dai legami e dalle limitazioni del nostro involucro esterno.
Ecco davanti a noi l’immagine nitida dei traguardo, verso il quale corriamo e che non dobbiamo considerare con spavento, ma mirare con la serenità della fede, la luce della speranza e la gioia della rivelazione che ci ha mostrato e ci mostra il piano di gloria che Dio ha preparato per la vita e per la morte dei credente.
Riepilogo:11 cammino della gloria ha un traguardo luminoso che illumina anche i più duri ostacoli del cammino.