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 ABUSO DEI METODI DI GUARIGIONE

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AutoreMessaggio
Mimmo
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Mimmo


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ABUSO DEI METODI DI GUARIGIONE   Empty
MessaggioTitolo: ABUSO DEI METODI DI GUARIGIONE    ABUSO DEI METODI DI GUARIGIONE   Icon_minitimeLun Gen 16 2023, 06:49

ABUSO DEI METODI DI GUARIGIONE

In molti ambienti si è sviluppato un abuso dei metodi di guarigione, si è andato oltre quello che la Scrittura insegna, utilizzando prassi che non trovano conferma Biblica. Ribadiamo fermamente che il modello della Chiesa apostolica é sempre valido ed ad esso deve far sempre riferimento la Chiesa di ogni tempo, in quanto tutte le pseudo rivelazioni o novità non fanno altro che eludere o scardinare il solido fondamento della Parola di Dio.

IDEE ERRATE SULL'IMPOSIZIONE DELLE MANI



a) Il credente trasmettitore di potenza
Per molti l'imposizione delle mani, va al di là del segno di fede e di compartecipazione alla sofferenza altrui, perché tale pratica è considerata un mezzo per trasmettere la potenza guaritrice: "Quando imponete le vostre mani sui malati nel nome di Gesù, il potere dello Spirito Santo scorre attraverso le vostre mani sul quel corpo e la guarigione arriva" (Paul Yonggi Cho, Vivere con successo E.U.N. pag.177).
Quelli che accettano quest'idea affermano che la pratica dell'imposizione delle mani in tutta la Scrittura include il trasferimento di qualcosa dall'una all'altra parte. Fanno riferimento a Giacobbe che impose le mani ai nipoti Efraim e Manasse per trasmettergli la benedizione; a Mosè il quale con l'imposizione delle mani trasferì a Giosuè la sua autorità.
Per il Nuovo Testamento si richiama ai diversi episodi nei quali Gesù ha compiuto delle guarigioni toccando gli infermi, affermando che per mezzo del contatto fisico, le virtù guaritrici fluiva dalla Sua persona all'ammalato.
Alcuni testi utilizzati per fare reggere quest'idea sono i seguenti:
Luca 6:19: "Quelli che erano tormentati da spiriti immondi erano guariti; e tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva un potere che guariva tutti".
Luca 8:46: "Ma Gesù replicò: "Qualcuno mi ha toccato, perché ho sentito che una potenza è uscita da me".
Costoro asseriscono che come la potenza di Dio si trasferiva da Gesù ai malati allo stesso modo perché il potere di Dio dimora in ogni credente per lo Spirito Santo, tutti i credenti sono in grado di trasmettere questa potenza di vita ad ogni individuo che necessità della guarigione.
Lungi da noi il pensiero di negare la virtù sanatrice che usciva da Cristo, occorre però ricordare qualcosa che costoro dimenticano e cioè il fatto che Gesù è Dio. Per questo da Lui poteva uscire la virtù e la potenza liberatrice. L'idea del credente come trasmettitore del potere divino è completamente estranea all'insegnamento biblico. Infatti, nella Scrittura non troviamo nessun riferimento a poteri magnetici o psichici che fuoriescono dagli uomini e favoriscono la salute dei malati. Se così fosse il credente potrebbe andare in giro imponendo le mani per trasferire lo Spirito Santo in tutti gli uomini, così potremmo avere finalmente un mondo migliore dove regna l'amore e la giustizia e dove tutti stanno bene in salute, ma sappiamo che è una mera utopia.
A riprova di quanto sia inconsistente questa idea basta il considerevole numero di guarigioni avvenute senza nessun contatto fisico dell'ammalato col Cristo. Un esempio per tutti, i dieci lebbrosi. In questo caso non c'è stato contatto fisico, ma pure la guarigione è avvenuta lo stesso perché vi era la condizione richiesta, cioè la fede che fa sprigionare il potere di Dio.
In un'altra occasione di guarigione dalla lebbra invece, il Salvatore toccò l'infermo. Avrebbe potuto sanarlo come negli altri casi senza imporgli le mani, eppure lo tocca perché Egli non teme il contagio; testifica in quel modo la Sua superiorità sul potere nefasto della lebbra.
Inoltre con quel gesto, infuse fiducia nel malato, che forse per la prima volta dopo la malattia si è sentito amato e compreso da un individuo assolutamente fuori dal comune modo di essere pieno di bontà e pietà. Il lebbroso probabilmente sapeva del potere guaritore di Gesù, ma con quel tocco ne ebbe la certezza così la fede del malato suffragata dall'azione di Gesù rese possibile il miracolo.
Questo é un perfetto esempio di quale sia il senso dell'imposizione delle mani; qui ancora una volta è provato che si tratta di un'immedesimazione con i mali dell'uomo e non di un mezzo per trasferire il potere di Dio.

b) Imposizione delle mani come potere sensitivo
Qualcuno falsamente crede che quando s'impongono le mani, lo Spirito Santo rivela il male da cui è affetto l'infermo: "Poi sperimentai un nuovo fenomeno. Divenni talmente sensibile che quando imponevo le mani a qualche malato che non conoscevo, capivo subito che malattia avesse. Per provare se ciò che sentivo era vero andai in ospedali e ripetei l'esperimento con tanti malati, dei quali i medici non trovavano la ragione della malattia e toccando ogni paziente sapevo subito quale organo fosse malato" (John G. Lake, Il deserto fiorirà).
Tutto questo è tanto lontano dalla Scrittura che ci sembra superfluo soffermarci a confutarlo. Si vuole soltanto ricordare che in nessun verso si legge che qualcuno abbia imposto le mani per conoscere la malattia della persona. Non si vede nemmeno l'utilità di conoscere tutti i dettagli di una malattia, quando poi manca la fede per ottenere la guarigione da Dio. Si osservi dalla citazione che il nostro interlocutore non si è preoccupato di vedere se quanto gli accadesse fosse accertato dalla Scrittura, bensì se quello strano fenomeno si ripetesse. Di certo, senza paura di sbagliare, possiamo affermare che tali poteri non provengono sicuramente dallo Spirito di Dio, ma sono dovuti a poteri sensitivi o a poteri connessi con l'azione diabolica.



DEVIAZIONI DEL DONO DI GUARIGIONE



Come abbiamo visto nel capitolo precedente il Signore ha dato alla Chiesa ben nove carismi tra cui quello della guarigione, intorno a quest'ultimo si sono create alcune esagerazioni.

a) Potere illimitato di guarire
Erroneamente si pensa che il dono della guarigione sia un potere assoluto e duraturo dato all'uomo per guarire qualunque malattia. Uno tra i più accaniti sostenitori di tale errore è un certo Kennet E. Hagin, fondatore di una delle scuole di guarigione non che, autore di svariati libri sulla guarigione. Costui ha così definito il carisma delle guarigioni: "Un potere soprannaturale conferito da Dio a degli uomini chiamati a curare gli infermi" (R.Tucher R.Hufton, La Parola che Trasforma, pag. 256).
In uno dei suoi Libri nel raccontare le sue esperienze dichiara quanto segue: "Dal 1949, tranne che in un'occasione, ogni qualvolta ho interceduto per i malati, ho sentito i loro stessi sintomi ed essi hanno sempre ricevuto guarigione. Nell'occasione di cui prima parlavo, Gesù mi apparve e mi disse: "Io son venuto per guarirlo ma lui non me l'ha permesso" (Kenneth E. Hagin, L'arte dell'intercessione, E.P.A., Aversa- Ce, pag. 2)
Come per gli abusi precedenti anche questo va oltre quello che è l'insegnamento della Parola. Le Scritture non lasciano minimamente intendere che il dono di guarigione implichi un potere illimitato di liberare sempre ed ovunque ogni persona dalla malattia. Se il dono di guarigione fosse come dicono costoro il potere illimitato di guarire, come mai l'Apostolo Paolo che certamente era stato usato con questo dono non guarì il caro Trofimo lasciandolo infermo a Mileto? "Erasto è rimasto a Corinto; Trofimo l'ho lasciato ammalato a Mileto" (2Timoteo 4:20).
Lo stesso dicasi per l'infermità di Timoteo: "Non continuare a bere acqua soltanto, ma prendi un po' di vino a causa del tuo stomaco e delle tue frequenti indisposizioni" (1Timoteo 5:23).

b) Specializzazione del dono di guarigione
Un altro concetto sbagliato sul dono di guarigione è quello della specializzazione per le guarigioni. Secondo alcuni, siccome il testo parla al plurale di "doni di guarigioni", tale carisma deve intendersi come un'unzione particolare per guarire malattie specifiche. Così stando a quest'interpretazione dovremmo avere delle persone utilizzate per guarire il cancro, altre per sanare le malattie del fegato altre per la cecità e così via.
Dennis Bennet, un leader del movimento carismatico, in merito a questo soggetto così si espresse: "Non è raro, in questo ministerio, ottenere più risultati nella preghiera per un tipo di malattia piuttosto che per un altro. Ad esempio un nostro amico possiede un grande dono per le artriti, un altro per i denti" (Rita & Dennis Bennet, Lo Spirito Santo e voi, E.U.N. Marhirolo Varese, pag. 95).
Quando si fa presente che tale idea non è suffragata dalla metodologia della Chiesa degli Atti, ci si sente rispondere che l'esperienza di ciò è una conferma in quanto alcuni di quelli che sono utilizzati col carisma della guarigione ottengono più risultati con certe malattie che con altre. Chi la pensa in questo modo sottovaluta il fatto che il miracolo è il risultato dell'azione divina in risposta alla fede di chi esercita il carisma.
È del tutto comprensibile che chi è usato per una specifica malattia, quale potrebbe essere un tumore, poi avrà maggior fede la prossima volta quando si pregherà per qualcuno affetto dallo stesso male. Ma questo non vuol dire che si sia specializzato per guarire esclusivamente i tumori. Dalla Scrittura l'Apostolo Pietro, che fu uno dei primi ad essere usato con questo carisma, non ci appare come uno specialista nella guarigione degli zoppi, in quanto fu lo strumento usato per altri casi di guarigioni e perfino nella resurrezione di una credente morta quale era Tabita.
La pluralità del dono va quindi intesa come molteplicità di guarigioni, perché riguarda tutti i tipi di malattie, e non di diverse "specializzazioni". A contribuire ad una maggiore confusione intorno alla guarigione e al modo per riceverla c'è una nuova pratica che ha preso posto in certe Chiese e cioè quella di proclamare nel corso delle riunioni le guarigioni che Dio vuole operare e ha operato.
Paul Yonggi Cho, noto predicatore coreano, racconta in un suo libro come ha scoperto questo nuovo "metodo": "Quando predicavo dal mio spirito sorgevano visioni di guarigioni... Ora nella mia Chiesa centinaia di persone ricevono guarigione in questo modo…Così mentre sto in piedi, il Signore mi mostra le guarigioni che avvengono ed io le proclamo…" (Paul Yonggi Cho, La quarta dimensione, pag. 49).
Una tale pratica non trova nessuna conferma nel Nuovo Testamento, infatti, non si legge mai che gli Apostoli nel corso dei loro incontri abbiano dichiarato quali fossero le malattie che il Signore voleva guarire.
A nostro avviso l'uso di questo metodo più che servire ad incoraggiare la fede come si vuole far credere, serve solo a suggestionare in un'atmosfera di emotività tanta povera gente che viene così plagiata ed ingannata. Le varie argomentazioni presentate a sostegno di tale attività vanno scartate, primo perché non sono suffragate dalla Parola di Dio, ma anche perché sono il frutto di esperienze soggettive che non vale la pena nemmeno di riportare.

USO IMPROPRIO DEI METODI "ECCEZIONALI"



Per metodi eccezionali intendiamo tutte quelle pratiche usate per ottenere guarigioni che non sono esplicitamente insegnate dalla Sacra Scrittura. Alcune volte è capitato che qualcuno essendo stato guarito, dopo aver utilizzato per ignoranza uno dei metodi spontanei, è stato indotto a credere che quel metodo sia valido per ricevere salute fisica. Questo ha portato tanti ad adoperare pratiche non Bibliche.

a) Fazzoletti "benedetti"
Uno degli abusi che maggiormente discredita la guarigione divina è l'uso dei fazzoletti o di altri oggetti simili da trasferire sui malati per essere sanati. Qualcuno manda in giro pezzi di stoffa sui quali si è pregato con questo messaggio: "Prendete questa stoffa speciale per una preghiera miracolosa, mettetela sotto il vostro cuscino e stasera dormiteci sopra, se preferite potete anche poggiarla sul vostro corpo o su quello di qualche vostro caro: lenirà ogni dolore fisico. Poi rimandatemela nell'acclusa busta verde, non trattenetela presso di voi, perché io possa di nuovo pregarci una notte intera e in tal modo, rinnovare il potere miracoloso che scaturirà da essa come un fiume" (J. F. Macarthur, I Carismatici, E.C.B., Napoli, pag.150).
Quelli che usano tale "metodo" prendono a sostegno di esso il testo del Nuovo Testamento, che riporta quanto accadde a Paolo mentre si trovava in Efeso: "Si mettevano sopra i malati dei fazzoletti e dei grembiuli che erano stati sul suo corpo, e le malattie scomparivano e gli spiriti maligni uscivano" (Atti 19:12).
Prendere questo unico testo a fondamento di una pratica completamente estranea alla metodologia Neotestamentaria è qualcosa di pericoloso e fuorviante. Considerando tutto il contesto invece è evidente che si tratta di un'iniziativa occasionale e spontanea della gente del luogo e non dell'Apostolo, la quale nel vedere tanti miracoli riteneva Paolo una persona con un potere magico. Ecco la ragione per cui si appropriarono di alcuni dei suoi indumenti, pensando che in essi vi fosse qualche virtù miracolosa. A dileguare ogni dubbio sull'errore di tale uso non solo c'è il fatto che in tutto il Nuovo Testamento non si trova nessun altro caso dove questo metodo spontaneo sia stato riutilizzato; ma anche il fatto che sugli indumenti usati non furono fatte delle preghiere. Quello che determinò i prodigi non furono certamente gli indumenti, ma la fede anche se cieca di quella gente che produsse i suoi effetti. Si ricordi inoltre che su questo testo la Chiesa Cattolica ha fondato il culto lucroso delle reliquie. Nessuno mai potrà smentire i reali miracoli avvenuti in Efeso, ma occorre precisare che si trattò di metodi "spontanei" che non possono essere più utilizzati in quanto non fanno parte di quelli insegnati e praticati dagli apostoli.

PSEUDO-GUARIGIONI

Nel considerare la guarigione divina per evitare ogni fraintendimento ed ogni elemento screditante bisogna precisare che alcune delle guarigioni ritenute opera di Dio non lo sono affatto. In molti ambienti dove si cerca il miracolo a qualunque costo, si verificano pseudo guarigioni, alcuni realizzando in una particolare atmosfera la scomparsa dei sintomi della malattia sono portati a credere di essere guariti mentre si tratta solo di un momentaneo miglioramento. Altri invece affetti da disturbi funzionali dovuti ad alterazioni emotive pensano d'essere stati guariti da chi sa quale grave malattia mentre effettivamente la malattia non esisteva proprio. Senza addentrarci molto in un tale campo vogliamo considerare brevemente alcune di queste pseudo guarigioni.

Guarigione e malattie psicosomatiche

Negli ultimi decenni la medicina moderna ha scoperto quello che l'antica medicina umanistica sospettava e cioè gli stretti rapporti tra la vita emotiva e psichica e le funzioni organiche. Si è visto, infatti, che un numero piuttosto cospicuo di disturbi e di malattie hanno una genesi puramente psicogena e che nelle stesse malattie determinate da virus o da squilibri ormonali, il fattore psichico rappresenta molto spesso una componente di grande rilievo. Un infinito numero di malattie funzionali come: cefalee, tachicardie, disturbi allo stomaco o all'intestino, ecc., sono addebitabili non ad una causa patogenetica , bensì ad una alterazione emotiva. Quindi qualora viene rimossa la causa emotiva o psichica che influisce negativamente sull'organismo si ottiene un immediato miglioramento fino alla perfetta reintegrazione.
Alcune delle "guarigioni" che avvengono in determinate riunioni di massa dove viene stimolata eccessivamente l'emotività sono appunto di natura psicosomatica, in quanto più che guarigione da un male fisico si riceve un certo beneficio emotivo che determina la scomparsa di qualche disturbo o malattia funzionale.

Guarigioni sintomatiche e momentanee

Talvolta si verificano delle "guarigioni" provocate da pressione o manipolazione psicologiche. Non è raro incontrare persone ingannate da apparenti guarigioni, che affermano di aver ricevuto guarigione perché sono scomparsi i sintomi del male che li affliggeva; e poi rivederli dopo poco tempo a combattere di nuovo con la stessa malattia. Spesso questo si verifica con conseguenze dolorose per l'organismo.
È capitato per il passato che delle persone, che stavano in cura con un trattamento farmacologico, avvertendo qualche lieve miglioramento dopo aver pregato, hanno pensato di essere guarite, interrompendo così il trattamento con gravi conseguenze per la salute. Tali presunte guarigioni non sono atti soprannaturali ma il risultato di certe modificazioni operate dalla suggestione nel sistema nervoso dell'ammalato. La guarigione divina è completamente diversa da questi ambigui tipi di guarigione, essa è l'azione miracolosa di Dio che ristabilisce istantaneamente e completamente ogni ammalato che la realizza per la sola fede.
Oggi bisogna fare attenzione ad alcuni falsi guaritori che con abilità nell'utilizzo di pratiche ipnotiche e psicologiche, riescono a suggestionare le persone facendogli credere di essere guarite. Uno di questi così plagia le persone: "Se dai retta alle tue percezioni fisiche dirai: "Non ho la guarigione, sto male"; pensando alla Parola di Dio, dirai: "sono guarito" (Kenneth E. Hagin, la vera fede, E.P.A. pag.5).
La cosa più abietta di questi "guaritori" è che ingannano le persone facendole sentire in colpa quando scoprono l'amara realtà di non essere guarite affatto: "Non ti sembra strano, dissi allora, che sintomi e dolori siano spariti...e che per otto mesi tu non abbia più avuto dolori? Vedi, il Signore ti ha veramente guarito, ma ora ti dirò esattamente cosa è accaduto: nel momento in cui hai provato la prima sensazione di dolore nel tuo corpo, hai detto: "Pensavo di essere guarito, ma ora vedo di no", hai così aperto la porta al diavolo e gli hai permesso di ritornare" (Kenneth E. Hagin, La vera fede, E.P.A. pag.20).
Quelli che agiscono in questo modo ingannano tanta gente afflitta dalla sofferenza. Come cristiani impegnati nell'opera di Dio dobbiamo fare attenzione a costoro che si presentano in veste di pecore, ma sono lupi rapaci, i quali vengono solo per "far bottino" a danno delle anime sincere.

CONCLUSIONE
Al di là di tutte le possibili deviazioni e concezione umana, la guarigione divina è una preziosa ed attuale realtà. Cristo Gesù sulla croce non vinse solo il peccato, ma anche la malattia ed in virtù di quella vittoria che ogni credente può ottenere la liberazione dell'infermità. L'Iddio è immutabile ed onnipotente, ha sempre operato in favore della sua creatura, guarendo in ogni tempo e vuole continuare a farlo anche ai nostri giorni, verso tutti coloro che vanno a Lui con fede.
Come si è cercato di dimostrare in questo articolo, come nei precedenti, la guarigione divina fa parte del piano di redenzione, occorre però puntualizzare che lo scopo principale di Dio non è tanto la salute fisica, quanto quella spirituale. Difatti a volte Dio non libera dalla malattia non perché non sia potente a farlo o perché le Sue promesse non sono più valide, ma solo perché Egli che vede oltre, ha per ogni individuo un piano perfetto che noi non sempre comprendiamo. È certamente un errore predicare un messaggio monco e mancante della verità della guarigione pero è altrettanto un errore presentare un Vangelo centrato non sul sacrificio e quindi la redenzione, ma sui miracoli, sulle promesse di prosperità e di benessere anche fisico presentate dalla Parola di Dio. Da quanto si è visto, in tutta la Scrittura, viene fuori un equilibrio tra la realtà della salvezza dell'anima e la guarigione, a volte l'una precede l'altra o viceversa, di sicuro però quello che è di vitale importanza è la salvezza eterna; in molti casi è stata proprio la guarigione da qualche infermità ad aprire la strada per condurre le anime a Cristo. Non dobbiamo dimenticare che il Signore ha promesso di accompagnare la sua Chiesa con i segni ed i prodigi, anche le guarigioni, per convalidare la veracità del Suo messaggio. Inoltre nel considerare i vari abusi messi in luce in questo lavoro emerge un monito a rimanere attaccati alla fedele Parola, rifiutando ogni "novità" che non ha fondamento biblico, in modo da essere preservati da ogni inganno e deviazione. In un mondo come il nostro afflitto da tanti mali sia spirituali che fisici noi vogliamo continuare a proclamare l'intero messaggio della redenzione, dichiarando con forza che Cristo salva dal peccato e dalla morte eterna, e libera anche dalla malattia.
Come eredi dell'inestimabile "patrimonio" pentecostale, il nostro motto ancora oggi vuole continuate ad essere: Gesù Cristo Salva, Guarisce, Battezza e Ritorna.

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