Per cosa pregare
Efesini 1:15-20
“15 Perciò anch’io, avendo udito della vostra fede nel Signore Gesù e del vostro amore verso tutti i santi, 16 non cesso mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, 17 affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui, 18 e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, 19 e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l’efficacia della forza della sua potenza, 20 che egli ha messo in atto in Cristo risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti. 21 al di sopra di ogni principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questa età, ma anche in quella futura, 22 ponendo ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa, 23 che è il suo corpo, il compimento di colui che compie ogni cosa in tutti.” (Efesini 1:15-23 LND)
Motivi per cui ringraziare
Iniziamo notando che Paolo aveva sentito di due verità che riguardavano questi credenti, per cui rendeva continuamente grazie a Dio.
Prima di tutto aveva udito della loro fede. In altre parole Paolo aveva sentito dalla loro salvezza per mezzo della fede in Gesù Cristo. Sentire della salvezza di altre persone era motivo di grande gioia per Paolo. Egli sapeva che la salvezza è qualcosa che porta gloria a Dio per tutta l'eternità. Perciò trovava grande gioia in questo e ringraziava Dio continuamente per essa.
Inoltre aveva sentito del loro amore verso tutti i santi. In altre parole, aveva udito dalla loro crescita perché un amore di cui si può sentir parlare è un amore fatto di sacrifici, un frutto del diventare più simili a Gesù Cristo, il che rappresenta la crescita spirituale. Non si sente parlare di un sentimento, piuttosto si sente parlare di azioni che rendono chiaro l'amore che uno ha. Paolo aveva sentito parlare del loro amore verso tutti i santi ovvero aveva sentito del loro impegno verso altri credenti. Da questo Paolo vedeva che stavano crescendo nella loro fede e anche per questo egli ringraziava Dio continuamente.
Anche voi rendete grazie continuamente?
Prima di andare avanti, voglio chiedere a ciascuno di voi:
per che cosa tu sei grato a Dio? Sei grato principalmente per quelle cose e situazioni che danno qualche beneficio terreno a te e ai tuoi, cose e situazioni che però passeranno, oppure, come Paolo, sei grato principalmente per quello che darà gloria a Dio eternamente e che porterà al bene eterno degli altri? Per che cosa sei grato? Prego che possiamo imparare dall'esempio che vediamo in Paolo ad essere veramente grati per le cose che hanno un valore eterno.
Tornando al nostro brano, avendo questo grande amore per loro e rallegrandosi per l'opera di Dio in loro, Paolo non poteva fare altro che continuare a pregare per loro.
Dio ci dà questa Sua preghiera come modello che ci aiuta a capire meglio come pregare. O che possiamo anche noi avere a cuore gli uni gli altri per avere un impegno a pregare gli uni per gli altri. Consideriamo ora attentamente questa preghiera di Paolo. Vedremo che Paolo chiede per loro delle profonde benedizioni che possano veramente trasformare una vita, cosa che beni materiali e buona salute non potrebbero mai fare.
“Affinché”
A partire dal v.17 arriviamo allo scopo della preghiera di Paolo, l'oggetto per cui pregava. Paolo pregava per la loro crescita spirituale. O che anche noi possiamo imparare a pregare sempre di più così. Leggo quello che Paolo prega per loro:
“affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui,” (Efesini 1:17 LND)
Paolo prega affinché “il Dio del Signore nostro Gesù Cristo” faccia certe cose. In altre parole, Paolo prega il Padre, però lo fa per mezzo di Gesù Cristo che egli riconosce come il nostro Signore. Non potremo mai entrare nella presenza di Dio per contro nostro. Però, abbiamo un potente amico, Uno che può aprirci la porta, il nostro Signore, Gesù Cristo. Quando tu hai Gesù Cristo come tuo Signore, Egli è il tuo libero accesso al trono della grazia. Gesù Cristo è la garanzia che Dio Padre ci ascolterà quando andiamo a Lui nel nome del Suo figliolo.
O Padre, grazie per questo accesso in Cristo Gesù.
Notiamo poi come Paolo descrive il Padre chiamandolo “il Padre della gloria”!
A CHI facciamo le nostre richieste? A CHI ci rivolgiamo per ottenere l'aiuto e la grazia che ci servono? Non ad un uomo, non ad un piccolo dio, ma al Padre della gloria, il nostro Dio glorioso, pieno di gloria, che per noi è Padre. Questo titolo ci parla sia dell' immenso privilegio di rivolgerci a Dio come Padre e, di poterlo fare liberalmente, sapendo di essere accolti con amore, sia del fatto che Egli è il Dio glorioso e, quindi, onnipotente e sovrano su tutto, pieno di gloria, di onore, di grandezza, di eccellenza, di tutto quello che lo rende infinitamente superiore ad ogni creatura. Quindi, preghiamo il nostro Padre glorioso che può fare tutto.
Se passassimo più tempo meditando su chi è il Dio a cui preghiamo, già i nostri cuori sarebbero pieni di pace e di gioia. Quando non ricordiamo chi stiamo pregando, possiamo essere presi dalle difficoltà e dai problemi. Se ricordiamo e meditiamo su chi è Dio, allora vedremo che i nostri problemi sono nulla davanti a un Dio così glorioso, che per noi è Padre.
Che cosa chiede Paolo
Allora, avendo visto a chi Paolo sta pregando e, ricordando che anche noi dobbiamo pregare così, notiamo quello che Paolo chiede a Dio per questi credenti. Tenete in mente che, se Paolo prega questo per loro, allora è qualcosa per cui dovremmo pregare spesso anche noi, sia per noi stessi che per gli altri che hanno fede in Gesù Cristo.
Leggo ancora il v. 17.
“affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui,” (Ef 1:17 LND)
Paolo prega che Dio darà loro lo Spirito di sapienza e di rivelazione. Questo Spirito è lo Spirito Santo, che ci dà sapienza spirituale e che ci apre gli occhi per rivelarci le verità di Dio. Senza lo Spirito Santo non siamo capaci umanamente di comprendere le cose di Dio. Solo lo Spirito Santo può darci la sapienza spirituale da poter comprendere le verità di Dio, sia per noi stessi, sia per insegnarle agli altri.
Dovremmo fermarci spesso a ringraziare Dio per il Suo Spirito che ci fa riconoscere le preziose verità eterne che riguardano la persona di Dio e la Sua opera nel salvarci e santificarci per mezzo di Gesù Cristo.
Tutta questa sapienza e rivelazione è “nella conoscenza di LUI”, di Gesù Cristo. È solo “in Cristo” che possiamo conoscere Dio. Vediamo il Padre in Gesù Cristo.
Se ricordate, poco prima di andare alla croce, Gesù stava spiegando ai suoi discepoli che stava per lasciarli per andare in cielo. Filippo gli chiese:
“8 Filippo gli disse: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". 9 Gesù gli disse: "Da tanto tempo io sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai dici: "Mostraci il Padre?"” (Giovanni 14:8-9 LND)
Lo Spirito Santo ci apre gli occhi per vedere Gesù Cristo e, per mezzo di Lui, possiamo vedere il Padre glorioso. Tramite Gesù Cristo possiamo conoscere Dio Padre. Eppure, visto che Dio è infinito e la salvezza è un dono di valore eterno, la conoscenza che abbiamo ora della salvezza è sempre e solo in piccola parte. Perciò è importante pregare e chiedere a Dio che ci dia sempre di più lo Spirito di sapienza e di rivelazione nella conoscenza di Cristo e che illumini gli occhi della nostra mente.
Illumina gli occhi dalla nostra mente
Infatti, andiamo avanti e leggiamo insieme i vv.17,18 :
“17 affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui, 18 e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi,” (Efesini 1:17-18 LND)
Paolo prega che Dio possa dare a questi credenti lo Spirito di sapienza e di rivelazione nella conoscenza di Gesù Cristo e che illumini gli occhi della loro mente.
Ricordiamoci che l'uomo naturale non può capire le cose di Dio. Sono pazzia per lui, proprio come leggiamo in 1Corinzi 2.14. Solamente quando lo Spirito Santo gli apre gli occhi, l'uomo può comprendere sempre di più l'immensità della salvezza.
Anche dopo la salvezza, dipendiamo dallo Spirito Santo giorno per giorno, per riconoscere le ricchezze spirituali che abbiamo in Cristo.
Quindi, è giusto,necessario e importante pregare e chiedere a Dio di illuminare gli occhi della nostra mente. Non dobbiamo fidarci della nostra propria intelligenza. Dobbiamo sì usare la nostra intelligenza, ma ci serve molto, molto di più. Ci serve l'opera dello Spirito Santo.
Paolo prega questo per i credenti di Efeso e questa preghiera vale anche per noi. Notiamo specificamente il contenuto di quello che voleva che loro vedessero e, poi, consideriamo come cambia la vita quando uno vede queste cose. Paolo prega che possano conoscere tre cose.
Cioè, Paolo prega che Dio illuminerà gli occhi della loro mente affinché sappiano tali cose: Leggo ancora il brano. Notate le tre cose:
“18 e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, 19 e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l’efficacia della forza della sua potenza,” (Efesini 1:18-19 LND)
Le tre cose che Paolo prega affinché possiamo saperle, ovvero saperle sempre più profondamente, sono:
--- 1) la speranza della Sua vocazione
--- 2) le ricchezze della gloria della Sua eredità tra i santi
--- 3) la straordinaria grandezza della Sua potenza verso di noi che crediamo.
Consideriamo ciascuna di queste meravigliose realtà.
---- 1) La speranza della Sua vocazione
La prima cosa che Paolo prega che i credenti di Efeso possano sapere è la speranza della vocazione di Dio verso di loro. Questo vale anche per noi. Dio ci ha chiamati, che è il senso della vocazione, ad una speranza viva. È una speranza viva, è una cosa è certa, è una realtà che già esiste, pur essendo ancora nel futuro per noi.
Per camminare per fede durante questo pellegrinaggio, è importante che conosciamo sempre di più la realtà di questa speranza. Perciò questa preghiera è che possiamo conoscere di più la speranza della vocazione che abbiamo ricevuto da Dio quando Egli ci ha chiamati alla salvezza.
Una parte di ciò è di conoscere la Sua vocazione per noi: Dio ci ha chiamati, ci ha chiamati dalle tenebre alla luce, ci ha chiamati dalla morte alla vita, ci ha chiamati dall' essere Suoi nemici ad essere figli Suoi. Ci ha chiamati a Sé.
La chiamata di Dio è un'opera SUA. DIO ci ha chiamati ed Egli porterà a termine la Sua opera. Questa è la dichiarazione di Paolo in Filippesi 1:6:
“essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” (Filippesi 1:6 LND)
Quindi la speranza della vocazione di Dio è una speranza viva, una speranza certa che dipende dalla fedeltà e dalla potenza di Dio.
Sapere della speranza della Sua vocazione vuol dire, fra l'altro, sapere della certezza di quello che ci aspettiamo. Vuol dire sapere che è già una realtà riservata per noi nel futuro.
Conoscere la speranza della nostra vocazione ci consente anche di comprendere sempre di più la grandezza di questa realtà futura.
Vi faccio una domanda importante: che cosa cambia quando sai che ti aspetta qualcosa di incredibile e meraviglioso e sai che nessuna circostanza o difficoltà può ostacolarti dall' arrivare a ricevere quello che è riservato per te? Che cosa cambia, del tuo stato di animo, della tua gioia e della tua pace il sapere della certezza della speranza della vocazione che abbiamo ricevuto da Dio?
Cambia moltissimo! Ti permette di gioire in mezzo alle difficoltà! Ti dà pace, sapendo che ogni dolore sarà dimenticato nella gioia di vedere Cristo. Grazie a Dio! Quindi, preghiamo gli uni per gli altri che possiamo conoscere la speranza della nostra vocazione.
--- 2) Le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi
La seconda cosa che Paolo prega che gli Efesini possano sapere sempre di più è rappresentata dalle ricchezze della gloria della Sua eredità tra i santi.
La nostra vocazione è di far parte dell'eredità tra i santi. Questa è la nostra chiamata, quello per cui stiamo in attesa.
La nostra eredità è riservata per noi, a prescendire dal fatto che la conosciamo o meno. Però, è solo conoscendo sempre di più le ricchezze della gloria dell'eredità che possiamo avere la piena gioia della salvezza.
L'eredità che ci aspetta è infinitamente più grande e più meravigliosa di qualsiasi tesoro sulla terra. È una eredità piena delle ricchezze della gloria di Dio.
Le ricchezze della gloria della nostra eredità fra i santi sono talmente immense che è impossibile conoscerle umanamente. Occorre un'opera divina da parte di Dio per farcele comprendere sempre di più.
Ricordate che “gloria” è un attributo che appartiene a Dio solo.
La nostra eredità sarà gloriosa perché per tutta l'eternità avremo comunione diretta e personale con Dio stesso. Saremo circondati dalla Sua gloria e il nostro cuore ne sarà pienamente soddisfatto.
In Apocalisse 21:2-4 leggiamo qualcosa di questa gloria. Vi leggo:
“2 E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3 E udii una gran voce dal cielo, che diceva: "Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 4 E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate".” (Apocalisse 21:2-4 LND)
Dio stesso è la nostra eredità! Preghiamo di comprendere sempre di più la gloria e la grandezza di quest'eredità, perché il capire sempre di più della gloria della nostra eredità ci farà già abbondare in ringraziamento e traboccare di gioia per quello che ci aspetta eternamente.
Anche in questo caso vi chiedo: che cosa cambia quando sappiamo sempre di più delle ricchezze della gloria della nostra eredità tra i santi?
Cambia che i problemi di tutti i giorni non hanno lo stesso peso di prima. Cambia che le cose del mondo che sembravano di così grande valore vengono viste ancor più per quelle che sono, ovvero cose che passano e che saranno per sempre dimenticate.
Sapere di più delle ricchezze della gloria che ci aspetta ci riempie di gioia.
Quindi, preghiamo anche noi affinché Dio illumini gli occhi della nostra mente a vedere tutto ciò e preghiamo questo gli uni per gli altri.
--- 3) La straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo
Passiamo ora alla terza ed ultima cosa per la quale Paolo prega. Egli prega affinché Dio ci faccia conoscere la Sua potenza che opera in noi che siamo salvati. Leggiamo Efesini 1.18-20:
“18 e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, 19 e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l’efficacia della forza della sua potenza,” “che egli ha messo in atto in Cristo risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti.” (Efesini 1:18-20 LND)
Paolo prega che possiamo conoscere la straordinaria grandezza della potenza di Dio verso di noi. Non ci sono parole umane adeguate a descrivere la potenza di Dio che opera in noi.
Infatti a noi serve che lo Spirito Santo illumini divinamente gli occhi della nostra mente affinché possiamo iniziare a comprendere la grandezza di questa potenza divina che opera in noi.
Quanto grande è questa potenza? Pensiamo a qualche esempio che dimostra qualcosa di questa potenza.
In Genesi 1, leggiamo della creazione del mondo intero. In che modo Dio ha creato il mondo?
Dio ha creato l'universo, il mondo e tutto ciò che è in esso con la potenza della Sua parola. Dio disse: “sia la luce” e la luce fu. Ogni cosa che Dio fece, la fece con la potenza della Sua parola. Questa è la potenza di Dio che opera in noi.
Ricordiamo i tanti esempi che abbiamo di Gesù Cristo. Con una parola calmò la tempesta, con una parola risuscitò i morti, con una parola guarì i ciechi. Gesù Cristo è Dio e vediamo questo anche nella Sua potenza divina.
In Giovanni 10:17,18 vediamo un chiaro esempio della potenza divina di Gesù Cristo. Vi leggo le sue parole:
“17 Per questo mi ama il Padre, perché io depongo la mia vita per prenderla di nuovo. 18 Nessuno me la toglie, ma la depongo da me stesso; io ho il potere di deporla e il potere di prenderla di nuovo; questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio".” (Giovanni 10:17-18 LND)
Considerate un tale potere per mezzo del quale Egli può riprendere la propria vita dopo la morte. Questa è la potenza di Dio che vediamo in Gesù Cristo perché anche Egli è Dio.
Dio è talmente potente che opera tutto secondo la Sua volontà, così come abbiamo letto in Efesini 1:11:
“In lui siamo anche stati scelti per un’eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà,” (Efesini 1:11 LND)
Ci sono tanti altri esempi della potenza di Dio.
In sé, il sapere della potenza infinita di Dio non è una consolazione. Ciò che rende la conoscenza della potenza di Dio un'immensa consolazione e una fonte di gioia è il sapere che Egli adopera la Sua potenza divina verso di noi che crediamo, per il nostro bene, per portare a compimento la Sua opera eterna in noi.
Non c'è vero credente che non abbia dei dubbi sulla propria salvezza riconoscendo la propria tendenza a cadere. Chi è che non conosce cosa vuol dire cadere, chiedere perdono e poi cadere ancora? Pur facendo del nostro meglio, se la salvezza dipendesse da noi, non avremmo speranza. Non facciamo altro che deluderci volta dopo volta. Infatti, quando guardiamo alle nostre capacità e a come camminiamo per conto nostro, facilmente arriviamo ad essere grandemente scoraggiati.
Ecco perché è così importante conoscere sempre di più l'immensità della potenza di Dio verso di noi che crediamo. Per quanto noi siamo deboli, Dio è tanto, ma tanto, più potente! Per quanto noi siamo capaci di cadere, Dio è tanto più capace a rialzarci. Per quanto la tentazione può essere grande, la potenza di Dio di curarci è di certo più grande.
Le tempeste della vita possono essere grandi, ma la potenza di Dio è infinitamente al di sopra di qualsiasi tempesta che potremmo mai affrontare.
Quindi, conoscere di più la potenza immensa di Dio che opera in noi diventa un'ancora nelle tempeste della vita. Grazie a Dio che abbiamo un'ancora in Cristo Gesù. Più conosciamo la grandezza della potenza di Dio verso di noi, più possiamo avere pace in mezzo alle tempeste e più possiamo essere tranquilli per quanto riguarda la nostra salvezza, guardando a Dio e non a noi stessi.
Capire meglio questa potenza
Per aiutarci a comprendere meglio l'immensità della potenza di Dio verso di noi, Paolo continua e parla di come vediamo questa potenza all'opera nella risurrezione di Gesù Cristo. Leggo ancora il v.19:
“19 e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l’efficacia della forza della sua potenza, 20 che egli ha messo in atto in Cristo risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti.” (Efesini 1:19-20 LND)
Noi vediamo il più grande esempio della grandezza della potenza di Dio quando Egli ha messo in atto questa potenza in Cristo, risuscitandolo dai morti e facendolo sedere allaSua destra nei luoghi celesti.
Pensate a questo: la debolezza più profonda è la morte; quando uno è morto non ha più alcuna potenza. Invece Gesù Cristo, che è Dio, come aveva preannunziato ai Suoi discepoli, è risuscitato ed è passato dalla morte all' essere seduto al posto più alto che esiste, la destra di Dio Padre nei luoghi celesti. Gesù è passato dal punto più basso al punto più alto. Solamente la potenza divina di Dio avrebbe potuto fare un'opera così immensa.
Quando Gesù Cristo ha sconfitto la morte, aveva già sconfitto ogni altro nemico. Egli oggi è al posto di onore e potenza, alla destra del Padre.
La stessa potenza di Dio che ha risuscitato Gesù dalla morte e Lo ha elevato al posto di onore, farà arrivare anche noi che crediamo nella presenza di Dio, santi, immacolati e irreprensibile, per adorarLo per tutta l'eternità.
Nulla in tutto l'universo può fermare Dio dal completare la Sua opera in noi.
Applicazione
Quindi, Paolo prega che Dio manderà lo Spirito Santo a rivelare le verità di cui abbiamo parlatoagli Efesini. Questo vale anche per noi.
Allora, che cosa cambia nella nostra vita quando conosciamo meglio le tre cose che troviamo in questa preghiera?
Quando conosciamo la speranza della nostra vocazione in Cristo, cioè quando conosciamo quello a cui Dio ci ha chiamati, possiamo vedere la vita per quello che è veramente. Tutto questo ci aiuta a gioire per la speranza viva che abbiamo in Cristo Gesù.
Quando conosciamo meglio le ricchezze della gloria della nostra eredità in Cristo fra i santi, avremo una grande gioia mentre viviamo in attesa dell'arrivo di Gesù Cristo. Conoscere di più le ricchezze della gloria della nostra eredità ci aiuta a non essere attirati dalle cose di questo mondo che sembrano essere preziose. Ci permette di continuare ad avere gioia quando perdiamo cose che sembravano importanti. Ci permette di sopportare le sofferenze e le difficoltà, sapendo che durano ben poco e sono leggere in confronto all'eterno peso di gloria che ci aspetta. Questa è la posizione dell'apostolo Paolo in 2Corinzi 4:16-18:
“16 Perciò noi non ci perdiamo d’animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; 18 mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2Corinzi 4:16-18 LND)
Infine, conoscere sempre di più sulla potenza di Dio che opera in noi ci dà pace in mezzo a ogni tempesta e quando riconosciamo maggiormente la nostra debolezza.
Ora, avendo considerato le verità di questo brano, vi chiedo: prima di tutto, anche voi provate gioia nel sentire della salvezza e della crescita di altre persone come faceva Paolo per questi credenti?
E poi, la vostra fede e il vostro amore per i santi è talmente visibile che gli altri ne parlano? O che possiamo vivere così!
Vi chiedo anche: che cosa pregate gli uni per gli altri? Pregate principalmente per quello che porterà beneficio eterno? Pregate per quello che fortificherà la fede degli altri? Pregate per quello che porterà loro ad avere grande gioia?
Non sarà una vita più facile che darà la gioia. Non sarà una vita di buona salute che darà pace nel cuore. Non sarà l'approvazione degli uomini che ci porterà a superare bene le tempeste della vita.
Per avere pace, per avere gioia, per superare le prove e i dubbi, preghiamo affinché Dio ci apra gli occhi e ci illumini con il Suo Spirito per vedere la speranza della Sua vocazione, le ricchezze della gloria della nostra eredità tra i santi e la Sua immensa potenza che opera in noi.
Preghiamo questo per noi stessi e preghiamo questo gli uni per gli altri e per tutti coloro che conosciamo e che hanno fede in Gesù Cristo.
Grazie a Dio che queste cose sono vere e grazie a Dio per lo Spirito Santo che ci apre gli occhi per farci vedere queste realtà!