Testimonianza di AGOSTINO
Ritornato sulla terra dopo un incidente mortale.
Mi chiamo Agostino, ho 25 anni e voglio raccontare come Dio ha profondamente cambiato la mia vita.
Spero che la mia testimonianza possa servire a moltissime persone.
Sono nato in una famiglia cristiana, faccio parte della quarta generazione di figliuoli di Dio nella mia famiglia.
Fin da piccolo sono sempre stato un bambino vivace, ma con certi valori che mi sono sempre portato dentro. Frequentavo la chiesa dove mio nonno era il pastore e sono sempre vissuto immerso nell’amore di una famiglia cristiana e nell’affetto che avevano i fratelli e le sorelle della chiesa nei miei confronti; di questo ne sono davvero grato a Dio.
Ho frequentato campeggi cristiani e svariate volte ho cercato di avere un rapporto con Dio, ma con scarsissimi risultati; vedevo tutti quelli attorno a me, avvolti dalla benedizione dello Spirito Santo e a volte ne provavo invidia, perché ne ero fuori.
Ho sempre avuto la passione della musica ed ho iniziato a suonare in chiesa sin da quando avevo 12 anni circa e questo riempiva una parte della mia esistenza, ma mancava la cosa essenziale: un vero rapporto con Dio.
Fino ai 13 anni sono rimasto in chiesa ma, come spesso e volentieri accade nella vita di un cristiano, arriva il momento delle prove; e così giunse il mio. Mi scontrai con una realtà che per me era assurda, un mondo pieno di falsità, di bugie e di peccato. Ero entrato nel periodo dell’adolescenza. I compagni di classe alle superiori si prendevano gioco di me perché troppo ingenuo, né avevo malizia né la vedevo negli altri.
Il grande amore che avevo ricevuto fino a quel momento non lo trovavo nella mia nuova vita da adolescente. E un giorno, ricordo che in classe, un mio compagno mi disse: "Agostino sei troppo ingenuo, devi tirare fuori le unghie, i buoni non hanno mai fatto strada nella vita,anzi...".
Quelle parole mi fecero riflettere, ma mi allontanarono da Dio. Iniziai ad abbandonare la chiesa, l’ambiente nel quale ero cresciuto e vissuto.
Intrapresi la strada del maligno senza che me ne rendessi conto, iniziai a rinnegare quello che ero stato, disprezzando i miei genitori e la mia famiglia, perché, secondo me, era colpa loro se io ero troppo buono ed ingenuo.
Incominciai a frequentare discoteche, a fumare e ad andare contro ogni comandamento cristiano. Ormai il diavolo giocava con la mia mente, facendomi vedere un mondo bello.
Così ho passato gran parte della mia giovinezza a fare il cattivo di proposito, a far soffrire gli altri, anche quelli che mi volevano bene.
Si può dire che ero arrivato ad un punto dove il diavolo mi dava tutto ciò che mi piaceva... Ero superbo, arrogante, facevo tanto sport, mi ero fatto un fisico da copertina, mi sembrava di aver raggiunto il massimo, organizzavo feste private, guadagnavo bene, non mi mancava nulla, ma dentro di me sentivo un vuoto, ero scontento, volevo sempre di più.
Allora iniziai a frequentare ambienti di lusso nella speranza di trovare quello che mi mancava, ma anche quando raggiunsi tutto questo mi sentivo sempre vuoto.
Provai ogni genere di droga o quasi, ma sentivo sempre un vuoto e non riuscivo a capire cosa era, eppure guardandomi indietro vedevo che nella mia vita materiale non mi era mancato nulla, anzi avevo avuto più io che tante altre persone in dieci vite.
Poi dalla Sicilia mi dovetti trasferire poiché i miei volevano cambiare città per motivi di lavoro. Cosi a 19 anni mi ritrovai in una città sconosciuta senza amici e con molti pregiudizi sulle mie spalle, a causa delle mie origini siciliane.
Dovetti iniziare ad arrangiarmi come meglio potevo, ma non ero abituato a lavorare manualmente e a prendere uno stipendio misero. Allora nuovamente mi facevo strada con sotterfugi, cercando di giungere a posti di lavoro sempre migliori, a scapito di colleghi, dicendo bugie e mettendoli in cattiva luce. Ormai vivevo secondo il mondo fino al collo e mi piaceva.
Ad un certo punto della mia vita, come si sa, il diavolo chiede il conto ed anche salato.
Avevo comprato una moto da corsa da circa 3 mesi, quando all’uscita dal lavoro, ecco che arriva il momento di pagare! Una macchina mi taglia la strada, sbatto dietro la macchina e volo sulla corsia opposta (il diavolo non era contento di ciò), e una macchina dalla corsia opposta mi evita, ma quella che la seguiva non mi vede e mi schiaccia.
Vedevo venir meno la mia vita in un attimo, ma la prima cosa che pensai fu quella di chiedere perdono dei miei peccati a Dio. Qualche istante dopo ero li, morto in strada.
Iniziai a vedere il cielo, non sentivo più dolore, ad un tratto iniziai a salire con l’anima verso l’alto, mi girai verso il basso, e vidi il mio corpo a terra, tanta gente attorno, ma non ci feci caso più di tanto, anzi stavo bene, mi sentivo leggero, e mi allontanavo dalla terra verso l’alto.
Ad un certo punto del mio percorso sentii una voce calda, rincuorante che mi disse: "Agostino, non è ancora giunta la tua ora". E da lontano iniziai ad intravedere un punto rosso nel cielo che si avvicinava sempre di più a me, fin quando iniziai a distinguerlo meglio: era un cerchio infuocato, con delle scritte all’interno che sembrava aramaico antico e mi avvolse in pieno, cosi incominciò la mia discesa verso la terra, verso il mio corpo ormai esanime da circa una diecina di minuti.
Quando arrivai quasi sulla terra mi accorsi che l’ambiente intorno a me si era come trasformato, il cielo era come infuocato, la terra era desolata e non c’era forma di vita attorno a me; li capii che quello era il posto dove avevo vissuto fino a 10 minuti prima.
Poi ad un tratto tutto tornò come lo avevo lasciato, iniziai a sentire bruciore in svariate parti del corpo, avevo ripreso a respirare a malapena, ma respiravo.
Mi rendevo conto di tutto quello che era successo. I soccorritori ormai avevano perso ogni speranza fin quando si resero conto che mi stavo riprendendo, senza sapere cosa era avvenuto, ma continuavano a darmi per spacciato.
Appena giunto in ospedale i medici mi diagnosticarono rotture della tibia, del bacino, di 4 costole e di 5 vertebre, un polmone perforato e la milza spappolata. Avevo una emorragia interna e non riuscivano a capire da dove provenisse.
Mi operarono d’urgenza una prima volta e per i medici non c’era nessuna speranza: per loro io ero destinato a morire.
I miei genitori erano distrutti ma pregavano, affinché Dio potesse stendere la sua mano onnipotente. Gli amici e i conoscenti erano addolorati. Non volevano credere a quello che stava accadendo sotto i loro occhi.
Fui operato una seconda volta: un dottore, sicuramente illuminato da Dio, mi volle operare nuovamente, perché secondo lui era il rene che causava l’emorragia.
Ed infatti tolto quello l’emorragia cessò, ma avevo perso tanto sangue, la mia pressione sanguigna era scesa troppo e la prima notte, a detta dei medici, ho rischiato di morire nuovamente per altre 10 volte circa.
Solo io sapevo che Dio aveva deciso di lasciarmi in vita, mettendo attorno a me i suoi angeli a mia guardia affinché la morte non venisse a prendermi.
Nel frattempo la notizia del mio incidente, quella notte fece il giro del mondo; tantissimi fratelli e sorelle stavano spargendo la voce per chiedere di pregare per me, e perciò dall’estremo sud all’estremo nord dell’Italia ero sostenuto con la preghiera; anche in America dove vive una mia zia arrivò la telefonata di richiesta di preghiera.
Credo che in quei momenti ci sia stata una coesione ed una unione a pregare per me, come mai era accaduto; e per questo non finirò mai di ringraziare prima Dio, e poi i fratelli.
Passò la prima notte, la seconda e così via. Certo io ero mal concio, ma ero vivo; e siccome Dio non lascia niente di incompiuto, oggi posso dire, dopo 7 mesi, di essere guarito quasi del tutto. Gloria a Dio!
Adesso vedo come giornalmente Dio benedice me e la mia famiglia. Mentre i dottori sono meravigliati del mio passaggio dalla morte certa alla vita; io invece sono meravigliato per come Dio sta operando in me spiritualmente.
Spero che non vi abbia annoiato, ma che la mia testimonianza possa servire a tantissime persone, a capire che Dio esiste ed è in mezzo a noi, e ci aiuta anche quando tutto sembra finito, perché quello che non è possibile all’uomo è possibile a Dio.