Il giudizio
Le parabole presentano tre tipi di giudizio: il giudizio discriminativo, che opera una separazione tra i perduti, fino a quel momento confusa nella professione cristiana o nella professione giudea; il giudizio distributivo, che darà delle ricompense a coloro che sono stati fedeli; infine il giudizio retributivo, che renderà a ciascuno secondo le opere sue.
a) Il giudizio discriminativo
In sette parabole di Matteo, credenti e non credenti, che sovente ai nostri occhi non sono distinguibili chiaramente, al ritorno del Signore sono definitivamente separati. Nella parabola delle zizzanie, il frumento è raccolto "nel granaio", mentre la zizzania è bruciata. In quella della rete gettata nel mare, i pesci buoni sono messi nei vasi, quelli che non valgono nulla sono gettati via.
Alle nozze, quando entra il re, colui che non aveva l'abito di nozze è gettato fuori nelle tenebre, mentre gli altri godono con il re della comunione e della gioia della festa.
In Matteo 24, il servitore fedele è stabilito su tutti i beni del padrone; il malvagio, che pretendeva di essere un servitore, è lacerato a colpi di flagello e la sua sorte è con gli ipocriti.
Le vergini avvedute accompagnano lo Sposo alle nozze; le stolte restano per sempre dinanzi a una porta chiusa.
Coloro che hanno fatto fruttare i loro talenti, entrano nella gioia del loro signore; il servo inutile è gettato nelle tenebre di fuori.
Infine le pecore ereditano il regno e la vita eterna, mentre i capri sono gettati nel fuoco eterno.
b) Il giudizio distributivo
Abbiamo già considerato la questione delle ricompense: il servitore fedele entra nella gioia del suo signore; il servitore che ha risposto alla responsabilità affidatagli, riceve autorità su diverse città. E' solo la valutazione del padrone a stabilire la ricompensa, e non la durata o la qualità del servizio.
c) Il giudizio retributivo
Esso raggiunge quelli che sono ancora nei loro peccati e ne hanno conservato il peso. Coloro che hanno creduto al Signore Gesù, che sono lavati dal suo sangue, non saranno sottoposti a questo giudizio (Giovanni 5: 24): "L'Eterno ha fatto cader su Lui l'iniquità di noi tutti" (Isaia 53: 6).
In Matteo 22: 7, la città degli invitati che hanno respinto l'invito del re e oltraggiato i suoi servitori è distrutta; in Luca 13: 9, il fico sterile è tagliato; e in Matteo 21: 41, i vignaiuoli che hanno tenuto per se stessi il frutto della vigna e hanno fatto morire il figlio che era stato loro mandato, periscono a loro volta.
"Ecco, io vengo tosto, e il mio premio è meco per rendere a ciascuno secondo che sarà l'opera sua" (Apocalisse 22: 12). Davanti al gran trono bianco (Apocalisse 20: 11), quando gli uomini saranno giudicati secondo le loro opere, ciascuno riceverà la retribuzione che merita la propria condotta (Matteo 11: 22-24).