Caro fratello, ti invio di seguito la mia testimonianza e se vuoi la
puoi pubblicare sul tuo sito. Dio ti benedica.

“Beato l'uomo a
cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto” (Salmo
32:1)
Sia benedetto il Signore!
Mi chiamo Edoardo Piacentini e
sono nato a Salerno 54 anni fa in una famiglia cattolica.
Avevo
appena dodici anni quando mi iscrissi a Napoli, dove si era trasferita
la mia famiglia, alla “Giovane Italia”, un’organizzazione politica
giovanile di destra, falsificando i miei dati anagrafici, perché
bisognava avere almeno quattordici anni, ed ho militato in quel partito
fino all’età di 20 anni.
La passione politica mi spinse in quegli
anni bollenti a compiere atti di violenza, conoscendo solo l’odio per
coloro che consideravo i miei avversari politici.
Il mio idolo era
Benito Mussolini e per l’affermazione dei miei ideali ero disposto a
tutto, finanche a sacrificare la mia vita, se fosse stato necessario.
Ringraziando
Iddio, malgrado le lotte politiche abbastanza accese in quegli anni,
una forza a me estranea mi ha sempre protetto.
Ero considerato un
picchiatore e molte volte sono stato aggredito dai miei avversari
politici, ma mi è andata sempre bene, grazie al Suo aiuto.
Le mie
idee politiche mi portarono a leggere Friedrich Nietzsche, facendo mie
le sue critiche ai principi etici proposti dal cristianesimo e accolti
dalla tradizione culturale occidentale ed auspicando l'avvento del
superuomo, ossia la nascita di un'umanità che nell'incondizionata
accettazione del mondo e della vita trovi la forza di creare nuovi
valori, ponendosi "al di là del bene e del male".
Il mio impegno
politico e la mia posizione critica nei confronti del cristianesimo
causava molta sofferenza e preoccupazione ai miei genitori.
In quegli
anni, inoltre, ho avuto tantissime relazioni sia con mie coetanee sia
con donne più grandi e già impegnate, ingannate da chi amava soltanto la
sua vanità di “superuomo” senza scrupoli.
A venti anni avevo causato
solo tanta sofferenza a chi mi voleva bene e non ero affatto
soddisfatto della mia vita, non vedendo realizzare i miei sogni.
L’unica
gioia che mi dava la forza e l’entusiasmo di continuare a vivere era
mio figlio Antonio, nato quando avevo appena diciotto anni.
Una
domenica mattina, esattamente il 16 maggio 1976, ero in macchina con mia
moglie e mio figlio e vagavo per il quartiere di Soccavo, quando vidi
in una traversa di Via Epomeo una chiesa cristiana evangelica battista.
Fermai
la mia macchina ed entrai in quel luogo, attratto da una forza
misteriosa.
Il pastore stava predicando Giovanni 3:1-21 e parlava
della nuova nascita, senza la quale nessuno è salvato.
Rimasi molto
colpito vedendo i visi sereni dei fratelli e delle sorelle di quella
comunità, ma soprattutto mi convinse il messaggio della Parola di Dio,
che si concluse con quel canto che dice: “Solo Gesù può darti pace al
cuor”.
Nel cantare quell’inno e nell’ascoltare quelle preghiere di
ringraziamento dei credenti per aver sperimentato quella nuova nascita
di cui aveva parlato il pastore, sentivo in me un desiderio ardente di
incontrare personalmente il Signore e dopo aver chiesto perdono a Dio
per tutti i miei peccati, ho sentito per la prima volta in vita mia una
pace profonda in me.
Malgrado il rimorso che sentivo per tutte le
cattive azioni che avevo compiuto fino a quel momento, sentito tanta
gioia in me e non provavo più odio verso i miei avversari politici, anzi
avrei voluto abbracciare tutto il mondo.
All’invito rivolto dal
pastore all’assemblea se c’era qualcuno che volesse accettare Gesù come
personale Salvatore, sorprendendo tutti i presenti mi alzai in piedi e
dissi:”Io voglio accettare Gesù come mio personale Salvatore e voglio
servirlo tutti i giorni della mia vita”.
Tornando a casa, gettai la
grande immagine del Duce che avevo in camera da letto e iniziai a
testimoniare della mia esperienza a tutti i miei amici di partito, che
lasciai per sempre.
Sono passati trentaquattro anni e non ho mai
avuto dubbi sulla bontà della mia decisione, anzi oggi so che in realtà è
stato Lui ad aver scelto me e non io Lui.
Dopo la mia conversione,
si convertirono nella mia famiglia, uno dopo l’altro, mio fratello
Luigi, attualmente pastore ADI in Nola e Marigliano, la mia prima moglie
e madre dei miei quattro figli, tutti nella fede, e mia madre, che
hanno entrambe raggiunto la casa del Padre.
L’anno successivo alla
mia conversione, il Signore mi battezzò con il dono dello Spirito Santo
in una chiesa pentecostale sita in Torre Annunziata (NA) e l’anno dopo,
ad appena ventidue anni, venni nominato pastore dall’assemblea di quella
comunità.
Nell’anno 1980 con la mia famiglia mi sono trasferito a
Castel Volturno (CE) dove non c’era alcuna chiesa cristiana evangelica e
quivi cominciammo ad evangelizzare.
Con l’aiuto dei primi convertiti
aprimmo la prima comunità ed oggi ci sono diverse Chiese Cristiane
Evangeliche in varie località site in Castel Volturno (CE), i cui
pastori sono stati evangelizzati da noi ed hanno mosso i primi passi nel
loro ministero nella nostra comunità.
Nell’anno 1990 con la mia
famiglia mi sono trasferito a Barile (PZ) ed anche lì evangelizzammo ed
aprimmo una comunità che sussiste ancora oggi ed è attualmente guidata
da mio figlio Antonio, pastore della Chiesa della Riconciliazione.
In
questi ultimi anni ho avuto la gioia di ricoprire alcuni incarichi
nell’Ente di Culto di cui sono membro.
Sono stato, infatti, per un
quinquennio Segretario del Comitato Regionale delle Chiese Cristiane
Evangeliche Indipendenti in comunione con la Missione Italiana per
l’Evangelo, membro del Comitato Direttivo della Missione Italiana per
l’Evangelo per la Regione Basilicata ed insegnante volontario del Corso
di Aggiornamento Teologico e Metodologia Adenominazionale.
Nel mese
di agosto dell’anno 2008 sono ritornato a Castel Volturno con la mia
attuale compagna e mi sono inserito nella Chiesa Cristiana Evangelica
Indipendente “Semplicemente Amore”, fondata nell’anno 1991 dal compianto
Past. Vittorio Bruno, che ha raggiunto la Casa del Padre nel febbraio
dell’anno 2003.
I credenti mi hanno accolto con gioia e il mio
desiderio è quello di continuare a servire il Signore, fino al giorno in
cui mi introdurrà nel Suo Regno celeste.
Condivido con l’apostolo
Paolo il pensiero che: “vivere è Cristo e morire mi è di guadagno”, per
cui non vedo l’ora di potermi trovare al Suo cospetto per contemplarLo
ed adorarLo per tutta l’eternità
A Dio sia la Gloria