SEGUITANDO GESU’
PERDENDO SI TROVA
“Diceva poi a tutti: se uno vuol venire dietro a Me, rinunci a s stesso, prenda ogni giorno la sua croce e Mi seguiti
Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per Me, esso la salverà”.
S.Luca 9:23-24
Prima ai discepoli(Matt. 16:24), poi alla folla (Mar. 8:34), Gesù dice a tutti: Se uno vuol venire dietro a Me, rinunzi a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e Mi seguiti…..
Erano in molti a seguirlo, eppure Egli dice alla folla che lo segue: Se uno vuol venire dietro a me….
Chi seguivano dunque i molti?
Seguivano Gesù, eppure non lo seguivano del vero seguire. Pensiamo che Gesù permetteva quel seguire un pò vario
Perché i bene intenzionati imparassero la condizione del vero seguire. Ma i molti lo seguivano per cose, non per Lui. Taluni per i miracoli che Egli faceva, altri per essere guariti o liberati dai demoni, altri sperando in qualche moltiplicazione di pani e pesci, ed altri infine per la novità di andare dietro al nuovo movimento.
Quelli che lo seguivano per AMORE A LUI erano relativamente pochi.
Era dunque necessario che Gesù ponesse la condizione necessaria per seguire Lui, e sapendo che non è facile trovare persone disposte alla rinuncia di se stessi, parla chiaro, non per scoraggiare, ma per incoraggiare qualcuno: Se uno vuol venire (davvero) dietro a Me, rinunzi a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e Mi seguiti.
La rinunzia a se stessi richiesta dal Signore è difficile, ma non impossibile, se no il Signore non l’avrebbe detto. La rinunzia o mortificazione dell’IO non è, come alcuni fraintendono, la sparizione o annullamento dell’individualità, altrimenti non si comprenderebbe “chi avrà perduto la propria vita per Me, esso la salverà”, ma significa la morte o crocifissione dell’IO carnale ed egoista. E dalla sua polverizzazione può venire fuori la vita vera del Cristo in noi. E’ la vita vecchia che deve sparire perché dalle sue ceneri sorga, per l’azione del Cristo, quella nuova, reale ed eterna. Gloria al Figlio di Dio!
L’IO naturale dell’uomo, snaturato dal peccato, si pasce di superbia, vanità ed autocompiacimento; vuole apparire importante anche in senso religioso e si esalta anche in “religione volontaria”. Però la persona rimane sempre occupata più di se stessa che di Gesù, mette al centro dei pensieri e delle azioni sé e non il Signore. E così la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita operano ed alimentano l’IO naturale. I farisei, persone religiose, amavano di essere ammirati dagli uomini e salutazioni nelle piazze.
E Gesù ti dice: Se sei disposto a perdere tutto questo, allora puoi avere Me!
Ognuno è invitato dal Signore a fare la scelta: O la vita naturale dell’IO, o seguire Lui…. E questa scelta dev’essere riconfermata ogni giorno: “Prenda ogni giorno la sua croce e Mi seguiti”.
Non sappiamo quale sia stata la reazione della folla a queste parole di Gesù, ma ben sappiamo che in un caso analogo, dopo che alcuni discepoli avevano detto “questo parlare è duro, chi lo può ascoltare?”, molti di essi “si ritrassero indietro e non andavano più con Lui” Giov. 6:60-66.
Anche oggi molti seguono il Vangelo per tante cose, non proprio per Gesù. Sì, forse anche un po’ di Gesù…, ma si cercano più i benefici che il benefattore, più i doni che il Donatore. Parlare di rinunzia e di croce oggi è una parte del Vangelo che non attira molto. E invece Gesù ripete: Se uno vuol venire dietro a Me, rinunzi a se stesso.
Ed in questo sta effettivamente il segreto di un vero avanzamento spirituale.
Certo, la rinunzia di se stessi costa. Costa dovere sparire alla considerazione altrui, e costa maggiormente dovere sparire ai propri occhi! Finchè ci riteniamo “importanti”, finchè pensiamo di essere “qualche cosa”, anche in senso religioso, l’IO naturale non è morto, ma è vivo e vegeto…. Diciamo all’ombra delle cattedrali!
Sparire, sparire si deve, agli altri e a noi stessi. Amare di essere nascosti in Cristo, e quando Cristo che è la vita nostra apparirà, allora sarà gioia apparire con Lui (Col.3). Anzi la nostra vera gioia non consiste nel fatto che noi appariremo, ma che Lui apparirà in gloria. Oh, vedere Colui che portò la corona di spine apparire con la corona splendente, questa è vera gioia, vedere Colui che l’anima nostra ama e morì in croce per noi, assiso sul Suo trono di Gloria, questa è la vera allegrezza!Per chi segue Gesù, centro delle proprie attenzioni e delle proprie opere non è più se stesso, ma solo e unicamente Gesù Cristo. Chi ad esempio ancora si offende o nutre risentimento perché non si vede “considerato” dagli uomini, chi direttamente o indirettamente cerca d’attirare gli sguardi su di sé, non sta seguendo Cristo. Paolo diceva: “Vado io forse cercando di conciliarmi il favore degli uomini, ovvero quello di Dio? O cerco io di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo” Galati 1:10.
Cerca, o mio fratello, l’approvazione di Dio, e sarai beato. Cessa una buona volta di pensare sempre a te stesso e immergiti nella contemplazione del Figliolo di Dio fino a dimenticare te stesso. Ciò ch’è stato bene e ciò ch’è stato male, consegna tutto nella Mano potente di Dio; corri al sangue dell’aspersione di Cristo immergendoti nell’Onda potente del Suo Amore, ed Egli avrà cura di te. Egli saprà volgere tutto al tuo bene (Rom.8:28). Perdi, se occorre, per amore di Gesù anche quello che ti sembra vitale, e vedrai che invece troverai la Vita. PERDENDO TROVERAI.
Chi vorrà salvare la sua vita, la perderà, ma chi avrà perduto la sua vita PER GESU’, esso la salverà.
Così è, l’ha detto Gesù!
Perdendo si trova.
Luciano Tomasello