Che devo fare?
di Roberto Bracco
La tua chiesa langue a causa dell’indifferenza spirituale e della mondanità? La vanità, la carne e il peccato hanno preso il posto della consacrazione, dello spirito e della santità?
La potenza celeste non si muove e non opera come operava anni addietro, gli ammalati non vengono più guariti e i tormentati liberati? Insomma ti accorgi che la tua chiesa si trova sulla strada dello sviamento o sotto l’oppressione della crisi spirituale? Se ti accorgi chiaramente di questa pericolosa situazione, mettiti all’opera.
Molti vedono questo spettacolo di miseria spirituale, ma cercano soltanto di mostrarlo agli altri e poi dicono: “che dobbiamo fare?” Aspettano forse che ” tutti ” si mettano all’opera e perché ognuno aspetta che altri incomincino, nessuno incomincia mai. Ma se tu desideri sinceramente che la gloria di Dio ritorni a manifestarsi nel seno della Chiesa oggi, non devi soltanto chiedere: “che dobbiamo fare”, ma devi soltanto chiedere a te stesso: ” che devo fare “?
Quasi tutti i risvegli e religiosi sono cominciati DA UNA PERSONA SOLA, ma da una persona sola che non ha aspettato che gli altri incominciassero, e che ha incominciato anche ” solo ” a fare tutta la volontà del Signore. Quella persona sola è diventata una fiaccola risplendente fra le tenebre e con la testimonianza luminosa della propria vita ha indicato il sentiero giusto a tutti coloro che si erano smarriti. Una persona sola è stata sufficiente per far scendere di nuovo il fuoco divino nella radunanza dei figli del Signore.
Ricordati che facendo la volontà del Signore salverai te stesso e coloro che ti ascoltano, e se nessuno ti ascolta, avrai almeno salvato te stesso.
Noè non disse ” che dobbiamo fare? “, ma chiese a se stesso “che devo fare? “. Lot non chiese agli abitanti di Sodoma: ” che dobbiamo fare ?” ma domandò a se stesso: ” che devo fare? “. E Samuele, Elia, il Battista, e più vicini a noi, Pietro Valdo, Finney, J. Wesley,… aspettarono forse che gli altri incominciassero? No! Si misero all’opera soli e Iddio li costituì luminari e benedizione del Suo popolo.
” CHE DEVO FARE? “. È vero che il problema che sta davanti a me e davanti a te è un problema generale, il problema di tutti, ma è anche vero che è il ” mio problema personale “e perciò devo sapere non quello che gli altri devono fare, ma quello che io, proprio io, devo fare. Alla domanda: ” CHE DEVO FARE? ” si possono dare risposte diverse ma ci sono almeno tre risposte che sicuramente sono uguali per tutti e cioè:
- Mi devo ravvedere.
- Devo demolire le cose che ho ricostruite nella mia vita dopo la conversione.
- Devo rendere a Dio le cose che ho rubate dal suo altare.
Che devo fare? Prima di tutto, mi devo ravvedere, pentire, umiliare. Devo riconoscere che il mio stato spirituale è lontano dalla volontà di Dio e devo piangere umilmente e sinceramente sul mio peccato. Se non riconosco il mio errore, la mia malattia spirituale, non posso mettermi all’opera per cercare la guarigione. Se penso di essere ricco, di stare bene, di non aver bisogno di nulla, non posso accostarmi a Dio per chiedere di essere aiutato e ristorato. Quindi, prima di tutto, mi devo ravvedere, umiliare, annichilire davanti al Trono della Misericordia: devo confessare il peccato di tutti, ma devo presentarmi io, col mio peccato davanti all’Eterno. ( Daniele 9:3-5 ).
Che devo fare? Devo avere offerto a Dio il ravvedimento, devo offrirGli l’azione sincera: purificare la mia vita, la mia casa, la mia famiglia dalle impurità che ho accolto con compiacenza attraverso i mesi e gli anni.
Durante il risveglio di Efeso furono portati sulla piazza della città i libri preziosi delle arti magiche e furono tutti bruciati; fu una grande perdita economica, ma fu un’offerta purificatrice gradita a Dio. Chissà quante cose che un giorno non venivano accettate ma anzi combattute, sono entrate in seguito nella vita e nella casa dei cristiani, e chissà che lo sviamento e la crisi non siano causate soprattutto da tanti ” interdetti ” che i cristiani hanno accolti e sistemati tra tutte le cose della loro vita.
Quando il popolo cristiano camminava nel timore di dell’Eterno, chiudeva gli occhi per non guardare verso gli spettacoli peccaminosi e le dita per non prendere oggetti contaminati, ma quando il ” timore di Dio ” è stato espulso nei cuori e dalle chiese il popolo ha incominciato a ” RICOSTRUIRE LE COSE CHE AVEVA DEMOLITE “. Gli scrupoli si sono spenti e perciò il mondo e l’inferno hanno potuto vendere nuovamente ed abbondantemente la propria merce.
Tutti, tutti dovrebbero portare sulla ” piazza di Efeso” le cose che impediscono ” la volontà di Dio, ” ma tu non aspettare che incomincino gli altri, incomincia tu a purificare la tua casa e la tua vita. Chissà quanta letteratura profana e contaminata è entrata nella tua biblioteca; e chissà quanti belletti e monili preziosi sono conservati nella tua casa; chissà quanti oggetti che servono per farti trascorrere piacevolmente, ma anche vanamente le tue ore si trovano nelle tue camere. Incomincia a gettare fuori il mondo, l’inferno, il peccato che hai fatto entrare; torna alla purezza del passato, la semplicità che avevi quando ti guardavi dal male, da ogni male. In quei giorni di comunione con Dio non avresti aperto il tuo cuore e la tua casa alle cose che in seguito hai lasciate entrare, perciò getta fuori, distruggi, frantuma tutte le cose che rappresentano un ostacolo alla tua vita cristiana.
Che devo fare? C’è ancora un’azione da compiere: riportare sull’altare di Dio tutte le cose che sono state sottratte. Quando ti sei arreso a Lui e hai fatto un patto con Lui, e anche posto ogni cosa sul Suo altare, la tua vita, il tuo tempo, le tue energie, le tue capacità, il tuo denaro… ma poi, piano piano, invece di rinnovare la consacrazione, hai incominciato a riprenderti tutto quello che avevi offerto ed oggi il tuo tempo non è più del Signore e infatti hai tempo per tutte le cose profane, ma non per le cose di Dio. Le tue energie, le tue capacità, il tuo denaro non stanno più sull’altare di Dio e tu usi queste cose soltanto per te stesso.
È vero: tutti si trovano nella stessa condizione e tutti trascurano la comune radunanza, tutti disertano le riunioni di preghiera, tutti ignorano il servizio del Regno, tutti sono avari perché tutti sono presi dei propri interessi umani e terreni; tutti cioè hanno ripreso dall’altare di Dio quello che avevano offerto, ma tu non dire: ” che dobbiamo fare? “. Chiedi soltanto: che devo fare? E poi comincia a riportare a Dio quello che gli hai rubato.
- Riporta a Dio il tuo tempo!
- Riporta a Dio le tue energie!
- Riporta a Dio le tue capacità!
- Riporta a Dio il tuo denaro!
Quando la tua vita sarà un’altra volta sul Suo altare, quando il Regno dei cieli avrà incontrastatamente il primo posto nel tuo cuore e nella tua mente, quando cioè avrai sempre tempo per le cose di Dio, avrai sempre energie per il servizio di Dio, avrai capacità per il lavoro di Dio, avrai denaro per la causa di Dio, allora sentirai scendere la visitazione di Dio in te e quella visitazione sarà il risveglio spirituale della tua vita, e forse, della tua chiesa.